martedì 18 giugno 2013

I 4 elementi: Walkingclass Factory per i più piccoli e le loro famiglie

Ovunque, quando si parla di lavoro e genitorialità, si fa riferimento all'organizzazione della vita in funzione del lavoro. Si parla dunque di avere più asili, più nidi, più centri estivi, più aperture prolungate in modo da consentire il rispetto degli orari di lavoro ai genitori. Non si parla mai di lavoro adattato ai tempi della genitorialità, di orari flessibili. Al massimo si può trovare traccia di questo per le madri, per i padri è impossibile, ma le donne si sa hanno già situazioni particolari per quello che attiene il lavoro. Il risultato, sopratutto nei prima anni di vita dei bambini, è che un genitore rischia di perdere parte della crescita e dell'evoluzione del proprio figlio che in quel momento è rapidissima.
Le operatrici dell'asilo nido Albert Sabin di Porto Torres hanno voluto celebrare la chiusura dell'anno con i bambini e le loro famiglie e hanno così dato la possibilità a queste ultime di conoscere quella parte di giornata che per motivi lavorativi alcuni genitori non conoscono.
Nell'ambito del progetto Coltivare&Creare pensato per le scuole, Walkingclass Factory ha organizzato una giornata di gioco creativo e racconti dedicata ai 4 elementi, tematica affrontata durante l'anno dalle operatrici del Sabin.
Il risultato è stata una giornata di gioco e di festa nonostante gli scherzi meteorologici!!!








L'introduzione, costruita sulle note della fisarmonica di Patrizia e con la voce narrante di Daniela, ha visto Stella impersonare un omino inizialmente triste e vestito di nero che scoprendo una valigia nel bosco si colora via via, nei vestiti e nello spirito, facendo amicizia con aria, acqua, terra e fuoco.






I laboratori che seguono sono organizzati in 4 postazioni corrispondenti appunto ai 4 elementi, e durante i quali i bambini hanno potuto sperimentare e manipolare attraverso il gioco il significato di ciascuno di essi. Mentre nel pomeriggio sono state lette le storie una per ogni elemento.










Ringraziamo vivamente tutti i partecipanti e le operatrici dell'asilo nido Sabin per averci dato l'opportunità di passare questa bella giornata e ci auguriamo di poter ripetere presto l'esperienza!!

giovedì 6 giugno 2013

Da Cosa Nasce Cosa: dall'officina sostenibile agli "Urban Catalyst"

 “La natura non è un posto da visitare, è casa nostra”
Gary Snyder




Per realizzare i laboratori Da Cosa Nasce Cosa  proposti per i giorni della Festha Manna abbiamo scelto lo spazio dell'ex Ufficio di Collocamento. La scelta è giustificata, oltre che dalla richiesta di decentrare del comune di Porto Torres, dalla posizione di passaggio e dalla chiusura dell’edificio che ha provocato quel vuoto nell' "habitare" che si nota nelle zone periferiche e/o in disuso delle città. Chiunque passi nell'ampio marciapiede, passa, appunto, di fretta e non vede. Non vede un edificio "chiuso" simbolo anche del disagio lavorativo attuale, non vede una "piazzetta mancata" (che di fatto ospita due panchine e un pò di verde). La pratica del non vedere è molto diffusa nei centri urbani, e, del resto, se vogliamo vedere qualcosa di bello prendiamo l'automobile e ci spostiamo, difficilmente pensiamo di poter valorizzare qualcosa che è sotto i nostri occhi tutti i giorni!

In effetti diverse realtà che legano architettura e contesti sociali urbani si sono cimentati nell'azione di ri-qualificazione e sopratutto ri-vitalizzazione urbana. Primo tra questi è il progettoUrban Catalyst” o concettualmente “uso temporaneo” degli spazi nei centri urbani. A questo proposito ci preme ringraziare il dipartimento di Architettura di Alghero che ha contributo con una bibliografia in immagini sulla tematica, che ha ispirato la nostra piccola "occupazione temporanea". 
Un progetto, forse meno conosciuto dei "Catalizzatori Urbani", ma con il medesimo obiettivo di focalizzare l'attenzione sui vuoti urbani, è uno studio degli architetti di Valencia (Espai MGR).
"L'abitudine ci rende ciechi" è una serie di 7 montaggi fotografici che sottolineano il vuoto riempiendolo virtualmente di costruzioni fantastiche con i mattoncini Lego: "Un gioco infantile che rappresenta il grido del cittadino che rivendica il diritto a partecipare la propria città".
Nel caso specifico dello spazio dell’ex Ufficio di Collocamento abbiamo voluto accendere i riflettori su una zona un pò dimenticata attraverso la tematica del rifiuto nelle sue numerose accezioni. 
Rifiuto è un oggetto che si è rovinato, qualcosa che non ci piace più o più semplicemente qualcosa che non è funzionale alle nostre necessità e che per questo destiniamo alla discarica. Ma anche uno spazio può essere un rifiuto: quando smette di essere considerato una risorsa e un bene comune, quando smettiamo di vederlo.
In entrambi i casi, materiali di rifiuto e spazi urbani, si tratta di “cambiare gli occhiali per guardare il mondo”.

I rifiuti sono, possono, devono essere risorse, che quando tornano all’ambiente lo fanno nei limiti delle capacità auto-depurative naturali. In attesa che siano progettati in questo modo, noi possiamo riutilizzarli, riciclarli, ripararli, allungandone la vita e producendo in noi un benefico momento creativo.

Il vuoto urbano è un “vuoto a rendere” che va restituito ai cittadini, che i cittadini devono riprendersi per riempirlo nuovamente di contenuti, presenza, condivisione e cura. Solo così l’amministrazione pubblica può riuscire in un’importante azione a valenza sociale: ri-coinvolgendo i cittadini nel diritto/dovere di cura del patrimonio pubblico.

Abbiamo perciò pensato di dedicare 3 giornate ai laboratori, per grandi e piccini, che avessero come obiettivi oltre il divertimento del momento creativo anche quello di sensibilizzare e coinvolgere il cittadino in un azione di "adozione di spazi urbani". Gli adulti hanno apprezzato: numerose sono state le persone che si sono fermate incuriosite e che hanno giudicato positivamente le attività proposte. I bambini sono invece stati gli artefici materiali dell'animazione e della realizzazione con la loro presenza e con la loro voglia di fare in tutte le giornate.
Nella prima giornata abbiamo avuto l'onore di ospitare i ragazzi del Liceo Marconi di Sassari che grazie ad un progetto sviluppato con la Coop. Soc. Abracadabra ONLUS hanno letteralmente imparato a fare la carta riciclando e sotto la guida di Rosalba e Margherita hanno realizzato carta pesta, ciotole e fogli ottenuti da pagine di quotidiani, acqua e petali di fiori.






Abbiamo realizzato portachiavi con tappi di sughero, sedute e portariviste con bottiglie PET, portacellulari con flaconi shampoo, origami di carta di volantini pubblicitari, bracciali di tessuto, filati e cartone. 

Il secondo giorno abbiamo costruito i giocattoli. I bambini hanno scelto tra gli oggetti proposti e sono stati guidati nella realizzazione del gioco: girandole, telefoni con filo di lana e bicchieri di carta, borsette con i rotoli di carta, trampoli con barattoli di latta, palle con tessuti di recupero e cereali ecc


La prima azione di sensibilizzazione, della terza giornata da "catalizzatori urbani" è stata l’allestimento con telone che porta la scritta “OFFRESI COOPERAZIONE” e che è stato collocato sulla parete dell'ex Ufficio di Collocamento.

Vengono realizzati: uno spazio di gioco (un sistema-gioco d’acqua che include la possibilità di accumulare l’acqua per dare da bere ad animali di passaggio, con pallet e flaconi di plastica);

un orto (con un pallet e vari listelli viene assemblato un cassone che contiene il mini orto a misura di bambino);




uno spazio di verde urbano (viene ripulito un angolo “verde” e vengono posizionati i due pneumatici e un blocchetto forato che fungono da aiuole per le piante grasse).



Perchè se la natura è la nostra casa, dobbiamo imparare ad occuparcene anche, e sopratutto quando, le nostre azioni l'hanno privata della sua originale bellezza.

Risultato
Già il 20 maggio sera (ultima giornata di festa) qualche gruppetto curioso osservava la minipiazza e le sue nuove installazioni!! 
Da alcune osservazioni sembra poi che qualcuno si stia occupando dell'orto bagnando la terra!!

Da Walkingclass Factory un grazie a tutte le persone, grandi e piccine, che nonostante la posizione "molto trafficata" hanno deciso di trascorrere un pò di tempo con noi!