venerdì 9 novembre 2012

ORTOTERAPIA.

Sapevo che fintanto che non avessi trovato il cappello di paglia che mi aveva regalato giuliana non sarei stata bene. Qualcosa dentro di me mi diceva che lavorare quella terra sconosciuta, abbandonata e impoverita dall'assenza di sentimento, sarebbe stato importante. 
Osservare, respirare come mai prima avevo fatto, ascoltare. 
Il tempo che sarebbe costato a me e le altre aspettava solo di diventare prezioso, vitale.
Trovato il cappello, iniziato l'orto. Coi bambini, giorno per giorno.

Fare l'orto coinvolge forza e intelletto, mente e corpo, ti predispone ad un viaggio di esperienza e conoscenza, ma ancor prima è un cammino emotivo ed affettivo che mette in relazione tutti direttamente con la natura.
È venuto così, spontaneo in tutta la sua forza ed energia, e assomiglia proprio ad ognuno di noi: creativo, irruento, sensibile, ricco, appassionato, caotico, gentile, generoso. 
Ci ha donato il Tempo e noi abbiamo imparato la Pazienza.
Ci ha offerto Ricchezza e noi abbiamo colto Opportunità e Doni. 
Ci ha mostrato la forza della Vita e noi abbiamo compreso un po' di più il nostro Amore.

L'esperienza dell'orto sinergico cui abbiamo regalato il nome di Luisa è il cerchio perfetto.
La scelta dei semi e delle piante, i bancali che portano in sé il sentimento di ciascuno di noi e con forza si sollevano dalla terra verso il cielo, per accogliere il sole come la pioggia..la paglia, un flebile riparo dalle avversità, che offre il tempo del riposo e la quiete in attesa dell'esplosione della Vita.
È il momento giusto per osservare. 
e l'orto questo chiede. 

Abbiamo dato tanto, ma è solo l'inizio. Curare e cogliere significa aver compreso che questo è il nostro cammino di autoeducazione e crescita consapevole. Per il nostro ben-essere. 
Per “essere finalmente bene”.

(S) i.g.m.

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