Settant'anni nella storia del mondo e, a maggior ragione, nella storia dell'umanità sono veramente pochi. Ma il 27 gennaio 2015 tanti se ne compiono dalla liberazione dal campo di concentramento di Auschwitz. La Catastrofe, la Distruzione, la
Shoah ha inizio con la segregazione, prosegue con concentramento e deportazioni, culmina con gli eccidi di massa.
Il trattamento riservato agli ebrei viene esteso nello stesso periodo a chi viene ritenuto "indesiderabile": popolazioni delle regioni orientali europee occupate, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, nazioni e gruppi etnici quali Rom, Sinti, Jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali, malati di mente e portatori di handicap.
Come è potuto accadere tutto ciò sotto gli occhi di tutta l'Europa?
Come hanno potuto gli esecutori materiali rispondere agli ordini?
“Azioni compiute per ordine superiore” furono le giustificazioni dei nazisti a Norimberga.
Ma non esiste giustificazione e non c'è un motivo, esiste forse solo quello che Hannah Arendt ha chiamato, nel suo libro sul processo a Eichmann del 1961, "banalità del male".
Per non dimenticare
In occasione della Giornata della Memoria, martedì 27 gennaio dalle 17.30 alle 19.30 all'interno dello Spazio Condiviso Oplà si terrà un incontro per riflettere sugli avvenimenti della Shoah.
Siete tutti invitati a a partecipare alla mostra interattiva e chiunque può portare un'immagine o un testo che lo hanno colpito particolarmente.
Immagini, testi, pensieri e riflessioni verranno condivisi, commentati ed esposti dai partecipanti stessi.
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